mercoledì 3 aprile 2013

Equo compenso: una difesa della libertà di stampa

Il 18 gennaio 2013, è entrata in vigore la legge sull'equo compenso nel settore giornalistico (Legge n. 2, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 3 gennaio 2013).
Il Presidente del Consiglio ha conseguentemente nominato l'apposita Commissione, attualmente al lavoro, che stabilirà entro i sessanta giorni previsti, i parametri per retribuire degnamente i giornalisti senza contratto. Si tratta di un risultato importante, reso possibile grazie all'impegno di molti, in primo luogo l'Ordine nazionale, anche per l'azione di sensibilizzazione di tanti colleghi precari, ai quali la nuova normativa offre – per la prima volta – la possibilità concreta che articoli e servizi siano finalmente retribuiti dignitosamente.
La legge sull'equo compenso si coniuga con la Carta di Firenze, frutto del lavoro del presidente nazionale dell'Ordine, dell'Esecutivo e dello specifico Osservatorio sul precariato; essa dovrà "spazzare via" l'infamia delle retribuzioni da schiavi di tanti giornalisti (freelance, fotoreporter, addetti stampa, collaboratori di quotidiani, periodici, radio, tv e siti web, ecc.), che costituisce un vero e proprio insulto al lavoro di migliaia di giornalisti – non solo giovani –, che fanno questo mestiere con impegno, passione e professionalità.
Per applicare e far rispettare quando afferma la legge sull'equo compenso giornalistico, sarà fondamentale l'azione di vigilanza deontologica affidata ad uno specifico Osservatorio paritario, costituito da quattro colleghi dell'Ordine nazionale (nominati dal dicembre scorso) ed altrettanti della Fnsi.
 
Ordine Nazionale dei Giornalisti
 

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