mercoledì 26 febbraio 2014

LA RISTORAZIONE NEI JSH HOTELS & RESORTS

 Sarà fresca, italiana e semplice. Dialogherà direttamente con i fornitori presenti sul territorio, proporrà ingredienti di alta qualità, abolirà ogni tipo di alimento surgelato, precotto o addizionato di coloranti e conservanti. Il nuovo corso gastronomico interesserà la collezione di strutture di JSH Hotels & Resorts: 8 alberghi, altrettante cucine, un'unica filosofia gastronomica, un menù condiviso. In carta alcuni piatti declineranno la tradizione del territorio con leggerezza e contemporaneità, per dare voce alle eccellenze regionali. Un innovativo progetto di razionalizzazione delle competenze, centralizzazione degli acquisti, valorizzazione della materia prima, che predilige l'ingrediente di stagione, proveniente da una filiera corta. Per una ristorazione nuova, rivoluzionaria, nata dalla consulenza dello chef stellato Michelin Andrea Ribaldone e destinata a sovvertire le regole della ristorazione alberghiera.

 

L'innovativo progetto F&B di JSH Hotels & Resorts scardina le regole della vecchia ristorazione alberghiera. Avvicina il ristorante d'albergo al territorio attraverso l'utilizzo di prodotti che siano italiani, freschi e semplici, con un servizio di sala curato, professionale e allo stesso tempo personalizzato e accogliente. Porta la ristorazione di alta qualità sulla tavola di tutti i giorni e assolve con efficacia tutte le esigenze: dal breakfast ricco ed energizzante al pasto equilibrato e salutare, dal coffee break variegato e accattivante alla cena gourmet e conviviale.

 

Scardinerà i canoni della ristorazione alberghiera nelle strutture a quattro e cinque stelle, troppo spesso votate al contenimento dei costi, l'uniformità delle proposte, l'approvvigionamento indistinto delle materie prime. Il rivoluzionario progetto gastronomico di JSH Hotels & Resorts, messo a punto dallo chef Andrea Ribaldone e dal suo staff, punta a regalare ai clienti della JSH Resort Collection un'esperienza culinaria di valore aggiunto, che si identifichi con una cucina gustosa, genuina, stagionale. Basata su prodotti italiani, semplici e freschi. Provenienti dal territorio e da fornitori selezionati e qualificati. Per dare vita a un menù improntato sui prodotti di stagione, accompagnato da pane e pasticceria realizzati in casa, avverso al surgelato e all'impiego di coloranti o conservanti. Meglio un menù che insegue l'orto, il mercato, il pescato del giorno, dettato dalla freschezza dei prodotti reperiti quotidianamente, dal suggerimento di produttori e allevatori locali, dalla valorizzazione del cosiddetto "quinto quarto" o di quelle varietà meno pregiate ma altrettanto nutrienti, gustose e infinitamente declinabili. Il menù sarà comune a tutte le strutture del gruppo, con declinazioni legate al territorio, eccezione fatta per alcune ricette regionali, caratterizzate da sapori sedimentati nella memoria ma attualizzati nelle consistenze e nelle temperature di cottura, con un occhio attento alla leggerezza delle preparazioni.

 

In un momento di crisi in cui tutti tagliano i costi fissi sacrificando, nella maggior parte dei casi, la qualità delle materie prime, la creatività dei processi, la varietà delle proposte,

noi agiamo nel verso opposto mirando a soddisfare tutte le aspettative dei nostri ospiti con qualità, freschezza, bontà, creatività. Stupirli piacevolmente sarà la nostra missione attraverso la comunicazione, valorizzando e celebrando l'artigianalità e la creatività dei nostri chef,  

rendendo la clientela partecipe delle storie dei luoghi attraverso i prodotti del territorio.

 

Ogni regione in cui ha sede un JSH hotel sarà il luogo e il mercato di provenienza delle materie prime. Agricoltori, allevatori, norcini, casari, produttori di eccellenze diventano così i custodi di una continuità qualitativa che rappresenta un elemento imprescindibile nel progetto gastronomico di JSH Hotels & Resorts. Dai salumi Dop ai vini DOCG, dalla pasta fresca al pollame nostrano, dall'olio extravergine di oliva alle confetture di frutta fresca: storie, colture e persone si intrecciano per esprimere al meglio una identità di gruppo. Un universo che ogni chef saprà raccontare attraverso i piatti, ogni maître saprà valorizzare con sapienti narrazioni e i clienti che ne avessero voglia potranno visitare e approfondire di persona. JSH Group insegue, in questo modo, un approccio alla cucina più solido e profondo, inteso a far comprendere che ciò che compone il piatto è frutto di uno studio e di una correlazione tra gli ingredienti, di una ricerca approfondita tra la materia principale e ciò che ha costituito il suo nutrimento, il suo habitat naturale. Per questo osserva il rispetto dei tempi e l'alternanza delle stagioni: forzare i ritmi naturali, muovere alimenti provenienti da lontano non solo inciderebbe maggiormente a livello di costo ambientale ed economico, ma precluderebbe il fatto di poter offrire ogni prodotto nel suo momento migliore, dando unicità a ogni preparazione. Per la gioia dei propri ospiti, poi, alcune tipicità di artigianato culinario potranno essere acquistabili in un corner shop gastronomico presente in ciascuna struttura: cioccolato, vino, sughi, pasta, riso, marmellate e mieli locali rievocheranno le vacanze trascorse e suggeriranno l'idea per un piacevole souvenir da portare ai propri cari.

 

 

Anche nella ristorazione d'hotel vale la regola: 50% cucina e 50% accoglienza.

La seconda, anzi, predispone in un certo senso alla prima:

se il cliente si sente bene, a proprio agio, è disposto a perdonare anche qualche piccolo errore di esecuzione.

Vi può essere una grande cucina ma se questa non è supportata da un'accoglienza vera e spontanea,

se non si trasmette in sala la passione e la filosofia del proprio lavoro, il ristorante non avrà mai un'anima.

 

Il metodo messo a punto da JSH Group e Andrea Ribaldone mira anche a limitare il protagonismo degli chef e un ipercompetitivo approccio del maître. Le due figure, in questo progetto, cambiano la propria prospettiva professionale e vanno oltre la funzione tradizionale, trasformando il servizio e il prodotto in un racconto, facendo vivere il territorio attraverso delle storie, stabilendo una indissolubile relazione con la cucina. In questo modo non solo verranno garantiti gli stessi standard qualitativi in ogni struttura JSH, ma verranno messe in scena esperienze memorabili capaci di coinvolgere profondamente il cliente, la struttura e il territorio nella loro completezza. Un approccio che non coinvolge soltanto l'offerta ristorativa à la carte ma che si rivolge contemporaneamente alla banchettistica congressuale e celebrativa, con formule stagionalmente rinnovate, ispirate alla freschezza, l'italianità, la creatività d'autore. Previste anche proposte regionali, per raccontare attraverso ingredienti e ricette la storia du terroir a chi proviene da lontano. La nuova e rivoluzionaria ristorazione di JSH Group è già attiva nelle strutture della JSH Resort Collection: tutti i professionisti di sala e cucina, coinvolti in un campus formativo di 15 giorni, tenuto dallo chef Andrea Ribaldone e dall'intero F&B staff, hanno appreso i nuovi standard di gruppo, sperimentato prodotti e collaudato ricette. Per offrire una ristorazione inedita, coinvolgente e assolutamente superlativa.  

 

www.jshotels.it

IL CONSORZIO MARCHE BIOLOGICHE SOSTIENE IL BIOLOGICO MARCHIGIANO

Cresce la domanda di prodotti biologici e con essa la richiesta di garanzie, da parte dei consumatori, sulla veridicità delle produzioni e la salubrità degli alimenti. Le cooperative aderenti al Consorzio Marche Biologiche da anni rispondono con sistemi di tracciabilità, etichette parlanti, confezioni trasparenti, certificazioni nazionali e internazionali. Affinché i fruitori, informati correttamente sulla qualità e la provenienza degli alimenti che consumano, possano fare, fiduciosamente, scelte consapevoli.  

 

Il diffondersi di frodi alimentari che coinvolgono la commercializzazione di materie prime biologiche innesca una doppia richiesta di tutela, sia da parte degli agricoltori biologici sia da parte dei consumatori finali. Entrambi vittime, penalizzati dal punto di vista commerciale e salutare, chiedono più trasparenza dei processi, informazioni precise sulla filiera produttiva, affidabilità etica e ambientale degli alimenti. A questo proposito le cooperative socie del Consorzio Marche Biologiche da tempo si adoperano per garantire procedure di attenzione alla qualità nell'intero processo produttivo, dalla semina al prodotto finito. Etichettano i loro prodotti con informazioni dettagliate sui produttori, le loro aziende, le varietà vegetali coltivate, le tecniche di coltivazione, i territori di provenienza. Confezionano in sacchetti trasparenti che rivelano il contenuto interno, garantendo al contempo un'ottima conservazione e il mantenimento dei princìpi nutritivi. Vantano sistemi di tracciabilità informatizzata delle merci in entrata e in uscita, fornendo una doppia certificazione: di biologicità e di provenienza del prodotto. Sottopongono, infine, l'intero processo a certificazioni nazionali e internazionali, a seconda del paese di destinazione. «E' sempre più evidente che per garantire la veridicità delle produzioni biologiche – aggiunge Francesco Torriani, presidente del Consorzio Marche Biologiche - occorre sviluppare di più le sinergie possibili tra "metodo produttivo" e "filiere produttive locali", esclusivamente dedicate al metodo biologico, come già si sta facendo da alcuni anni in diverse realtà produttive a partire da quelle operanti nella nostra Regione. Tali esperienze di filiera biologica vanno promosse e incentivate nell'ambito dei  nuovi Piani di Sviluppo Rurale al fine di favorire la conversione delle aziende agricole italiane al metodo biologico e quindi rispondere adeguatamente alla crescente domanda di materia prima biologica. E' manifesto, inoltre, che anche il sistema di controllo e certificazione previsto per le importazione dai paesi terzi vada celermente rivisto rendendolo più rigido, prevedendo anche una valutazione preventiva del rischio frode, in quanto non sono più tollerabili truffe alimentari di tale entità».  

Questi, nello specifico, i comportamenti attuati da ciascuna cooperativa socia del Consorzio: 

La Cooperativa La Terra e il Cielo di Piticchio di Arcevia (AN) munisce pasta, cereali e legumi di etichette parlanti che riportano il territorio d'origine del prodotto, le tecniche di coltivazione, di trasformazione, i metodi di conservazione e, naturalmente, le caratteristiche organolettiche e nutrizionali. In particolare, la pasta prodotta dalla cooperativa porta la doppia firma: quella del cereale e della varietà del cereale con cui è stata prodotta, e quella, più importante, del produttore o dei produttori che hanno coltivato la materia prima. Per ogni annata agraria, inoltre, sul sito internet della cooperativa, viene riportato l'elenco dei produttori biologici che ha fornito i cereali per la pastificazione. Di tutti viene segnalato cognome, nome, comune dei terreni coltivati, provincia, regione e anno di primo associamento. La cooperativa, inoltre, controlla l'intero processo produttivo, dalla semina alla commercializzazione, attraverso un sistema misto di strutture: interne, societarie e di terzisti. L'organizzazione aziendale prevede che i soci conferiscano la materia prima, che viene successivamente stoccata, trasformata, confezionata e commercializzata direttamente o tramite distributori. In particolare:

-lo stoccaggio di cereali avviene in 4 silos con prepulitura e refrigerazione per una migliore conservazione naturale del prodotto. I silos vantano una capienza di 10 mila quintali di merce.

-la molitura di cereali avviene, per i prodotti integrali, presso il mulino e pietra di proprietà della cooperativa, azionato con turbine ad acqua, mentre per la produzione di altre semole la cooperativa si avvale di molini a cilindri.

-la pastificazione avviene impastando semola biologica con acqua proveniente dalle sorgenti del Gran Sasso.

-la decorticazione di farro, la pulitura di cereali e legumi, così come il loro confezionamento avviene presso gli impianti interni alla cooperativa

 

La Cooperativa Agricola Terra Bio di Schieti di Urbino (PU), da sempre impegnata nella ricerca e nell'innovazione, ha dato vita a un progetto di filiera biologica controllata per valorizzare le produzioni biologiche marchigiane, migliorandone i requisiti di sicurezza e qualità. A questo scopo ha realizzato un moderno impianto di stoccaggio, selezione e trasformazione delle materie prime nel quale lavora esclusivamente i prodotti provenienti dalle aziende socie. Da poco tempo è in attività anche un impianto di pulitura e confezionamento per il prodotto finito e le sementi, che consente alla cooperativa di garantire ai clienti la massima sicurezza alimentare su ogni prodotto. L'intero ciclo produttivo verte su un sistema di rintracciabilità informatizzato di tutte singole partite di materia prima in ingresso e in uscita. Gli addetti al controllo della qualità al momento della ricezione di una qualsiasi fornitura, controllano il sistema di trasporto e le condizioni della merce in arrivo, effettuano una prima verifica visiva sulla materia prima, accertano la regolarità dei documenti che devono accompagnare la merce (fornitore, trasportatore, d.d.t., certificazione), infine verificano tutte le caratteristiche merceologiche e di sicurezza alimentare, quali: peso, impurità, umidità, bianconature, volpature, germinature, slavature, presenza di muffe, odori sgradevoli e insetti vivi e/o morti, peso specifico, proteine e glutine. I campioni prelevati e analizzati vengono sigillati in presenza del fornitore e mantenuti per ogni eventuale contestazione della merce. Le informazioni ottenute dalle analisi vengono registrate sul sistema di gestione interna che attribuisce ad ogni fornitura un lotto di destinazione, così come vengono registrate tutte le transazioni di merce che entrano ed escono dagli stabilimenti per essere lavorate e confezionate, in modo da garantire sempre le informazioni necessarie per la tracciabilità. Su ogni confezione destinata al consumatore finale viene, infine, indicata la tracciabilità dell'appezzamento di coltivazione. La cooperativa è, dunque, in grado di fornire una doppia certificazione: di biologicità e di tracciabilità.

 

Gino Girolomoni Cooperativa Agricola di Montebello (PU) garantisce i propri prodotti con un controllo serio e serrato. Al fine di mantenere una totale rintracciabilità del prodotto finito, sottopone tutti i processi di lavorazione a verifiche e registrazioni delle varie attività, dalla materia prima al prodotto finito. Le analisi qualitative, vengono effettuate direttamente nel laboratorio interno all'azienda (peso specifico, contenuto proteico, determinazione di umidità, ceneri prove di cottura, panel test qualitativi, ecc.), mentre altre analisi, volte a monitorare l'assoluta salubrità del prodotto, vengono fatte presso laboratori esterni accreditati ACCREDIA (analisi microbiologiche, rilevazioni di eventuali contaminazioni ambientali indirette da pesticidi, micotossine, metalli pesanti, OGM, ecc). Le spese per analisi corrispondono allo 0,4% del fatturato: un valore elevato, ma che è sinonimo di maggiore garanzia e sicurezza per l'azienda e per il consumatore finale in quanto quello che si vuol garantire non è solo la veridicità del processo produttivo, ma anche la qualità assoluta del prodotto finito. Il grano raccolto viene controllato e collocato nei silos di stoccaggio che si avvalgono di un moderno impianto di refrigerazione. Le semole integrali vengono poi prodotte attraverso la molitura a pietra, le semole normali attraverso molini a cilindri. L'azienda è in grado di garantire in ogni momento la rintracciabilità di tutto il processo produttivo dal pacco di pasta al grano utilizzato. La pasta è realizzata direttamente nel proprio pastificio a totale gestione biologica con acqua delle colline circostanti Montebello, l'essicazione prevede medie-basse temperature e tempi lunghi per il mantenimento dei valori organolettici contenuti nella materie prima. È in questa consapevolezza che si iscrive la scelta di produrre in modo biologico, senza l'uso di sostanze chimiche di sintesi in ogni fase della coltivazione, della conservazione fino alla trasformazione.

 

Italcer di Osimo (AN) trasforma gran parte dei cereali biologici della Regione Marche. La produzione aziendale  vanta il sistema qualità ISO UNI EN 9001:2000, emesso  dall'Istituto  Mediterraneo di Certificazione di Senigallia. Particolare attenzione è stata data anche al controllo delle produzioni. L'azienda è infatti  dotata  di  un attrezzato laboratorio  il quale, anche nel rispetto delle procedure HACCP, garantisce la salubrità e la conformità dei processi. I prodotti da agricoltura biologica, conformemente a quanto previsto dal regolamento comunitario 834/07 e 889/08, sono successivamente certificati da IMC (Istituto Mediterraneo di Certificazione di Senigallia).

Con Marche Bio – Consorzio Marche Biologiche

IL CONSORZIO MARCHE BIOLOGICHE SOSTIENE IL BIOLOGICO MARCHIGIANO

E VALORIZZA I PROTAGONISTI DELLA FILIERA BIOLOGICA REGIONALE

 

Dal 2010 un supporto concreto fatto di assistenza, formazione e promozione agli oltre trecento produttori e cinque cooperative agrobiologiche associate

 

Cresce e si diffonde cospicuamente l'agricoltura biologica nelle Marche: da produzione di nicchia si conferma settore trainante dell'agricoltura regionale. Con 52.000 ettari circa di SAU (pari all'11% della superficie agricola utilizzata) e oltre 2.000 aziende agricole coinvolte, è evidente il ruolo fondamentale del settore primario nella tutela del territorio, dell'ambiente e nella preservazione del paesaggio rurale tipico marchigiano. Anche al di fuori del contesto regionale continua a registrarsi l'espansione inarrestabile della domanda di prodotti biologici, sia a livello nazionale che mondiale. Nel primo semestre del 2013, infatti, gli acquisti domestici di biologico confezionato sono aumentati dell'8,8% in valore, nonostante una flessione del 3,7% della spesa nel settore agroalimentare. Questo avviene anche all'estero, con percentuali maggiormente significative. Alla luce di questo scenario è sorto il Consorzio Marche Biologiche (www.conmarchebio.it) riunendo in un'unica filiera gli agricoltori biologici della Regione. Con Marche Bio - promosso da Gino Girolomoni Cooperativa, Italcer, La Terra e il Cielo Cooperativa, Montebello Cooperativa e Terra Bio - progetta e realizza nuove strategie comuni per rafforzare il biologico marchigiano, favorendo il miglioramento della qualità gestionale delle aziende agricole attraverso azioni specifiche come: l'informazione agli operatori della filiera, la promozione, lo sviluppo di nuovi prodotti, l'assistenza agli agricoltori per la partecipazione al sistema di controllo e certificazione, nuovi investimenti strutturali e tecnologici.

 

 


CONSORZIO MARCHE BIOLOGICHE

www.conmarchebio.it

lunedì 24 febbraio 2014

Con la collezione Turandot, Marlen Italy conclude il suo viaggio nel mondo dell'Opera

Una collezione di raffinati strumenti da scrittura che dediderano interpretare la trasformazione della principessa Turandot che, da donna fredda e sfuggente, diventa infuocata e passionale.
Una storia d'amore reintrepretata in una preziosa collezione di penne stilografiche, roller e sfera.

Descrizione collezione:
Cappuccio in celluloide e il fusto in resina italiana da barra piena con incisioniverticali. I dettagli sono in argento. Il pennino in Oro 14kt.
Una storia d'amore reintrepretata in una preziosa collezione di penne stilografiche, roller e sfera.

Descrizione collezione:
Cappuccio in celluloide e il fusto in resina italiana da barra piena con incisioniverticali. I dettagli sono in argento. Il pennino in Oro 14kt.
Struggente e appassionata, l'ultima opera lirica di Giacomo Puccini esplora un mondo fantastico fatto di regni e principesse, dove l'amore trionfa su tutto e incorona il sogno dei due giovani protagonisti: Calaf e Turandot.
Marlen pens cala il sipario sulla sua Opera che ha messo in scena quattro prestigiose collezione dedicate ai capolavori della musica classica: Aida, Tosca,Turandot e Semiramide.
Le vibrazioni, le emozioni dei grandi classici in strumenti da scrittura eleganti e preziosi, tutti da collezionare.
 

sabato 22 febbraio 2014

Destinazione Italia, Assoprovider apre la via allo sviluppo delle startup nei servizi Internet

Il new deal italiano ha una data: 19 febbraio 2014. Per chi si occupa di telecomunicazioni, cioè di reti banda larga e ultralarga, questo giorno si può ben inquadrare con l'inizio della rivoluzione dal basso. È sfuggito ai più, ma con "destinazione Italia" sono saltati alcuni lucchetti che tenevano ben blindato e bloccato, il mercato delle TLC.
Come accaduto con il grande sviluppo del wi-fi grazie al recepimento delle direttive UE (voluto e ottenuto da Assoprovider), anche quello delle reti fisse per l'ultra broad band si prepara a divenire un mercato destinato ad una forte accelerazione, grazie alla rimodulazione dell'allegato 10 del Codice delle comunicazioni.
Grazie a questo intervento legislativo si è finalmente superato l'ostacolo più grande per le PMI italiane ad entrare nella competizione sulle reti e i servizi Internet, costituito da soglie di contributi amministrativi troppo elevate, senza logica di proporzionalità causando forte discriminazione competitiva tra operatori. Al di là dei tecnicismi dell'argomento, l'azione svolta da Assoprovider ha la finalità di agevolare l'accesso al mercato delle TLC, di tutte le imprese innovative di qualsiasi dimensione, proprio per la grande accelerazione che queste possono dare allo sviluppo delle reti di nuova generazione; costituisce una possibile risposta dal basso ai grandi dibattiti senza fine sullo scorporo della rete rame e sul modello possibile per la rete del futuro in fibra ottica.

Il presidente di Assoprovider Dino Bortolotto è soddisfatto del risultato: «È ora di cambiare la logica oligopolista che fino ad oggi ha paralizzato lo sviluppo del Paese, ridando dignità alla grande capacità delle micro e delle PMI di fare mercato e innovazione. Ringrazio in particolare, per l'impegno e la collaborazione, il viceministro Antonio Catricalà con il suo staff di collaboratori e la senatrice Simona Vicari, sottosegretario di Stato al Ministero dello Sviluppo Economico; il nostro grazie anche a Flavia Marzano presidente di Stati Generali dell'innovazione e tutti coloro che hanno condiviso il nostro impegno a raggiungere questo importante obiettivo. È solo l'inizio del cambiamento, ma è certo un buon inizio».

Assoprovider - Associazione provider indipendenti
www.assoprovider.it

E-commerce di Eataly Net: exploit positivo on line e fatturato più che raddoppiato

Il Boom di acquisti di Natale (+249%), fa da traino a un anno in continua crescita per la piattaforma e-Commerce di Eataly, che dalla sua nascita ha fatto registrare un +35% mese su mese. Consolidamento del business in Italia, un nuovo portale che valorizzi il mondo food a 360°, spinta sul mobile con una nuova app, e investimento sull'export: questi i prossimi obiettivi di Eataly Net.

Eataly Net, lo store online del marchio che diffonde il valore del Made in Italy eno-gastronomico nel mondo, lanciato nella primavera dello scorso anno, sta già riscuotendo un grande successo. La start-up è partecipata al 60% da Eataly, al 30% dal fondo di venture capital 360 Capital Partners e al 10% da Franco Denari, Amministratore Delegato della società, ed è partita con un investimento iniziale di 2,5 milioni di euro. In particolare Eataly Net ha già dato risposta alle esigenze di chi voleva acquistare i regali natalizi comodamente dal Web, grazie alla vasta scelta di prodotti gourmand. I dati di Eataly Net, già diventato punto di riferimento dell'e-commerce per i prodotti alimentari italiani di alta qualità, a pochi mesi dal lancio, sono estremamente positivi: l'apice è stato realizzato a dicembre, con un fatturato più che raddoppiato rispetto a novembre (+224%) grazie anche all'alto valore del carrello medio, di circa 80 euro; gli ordini sono cresciuti del 252% (oltre 5.200). In crescita progressiva anche le visite e le registrazioni nel corso dei primi mesi, fino al +130% di visite di dicembre sul mese precedente (254.334 visite e quasi 200 mila utenti unici); anche le registrazioni sono aumentate nell'ultimo mese del 2013 del +224% (14.500 utenti registrati). L'inizio del 2014 vede proseguire il trend positivo: nel mese di gennaio rimane costante l'afflusso di nuovi visitatori (circa il 76% su un totale di 189.000) e, di conseguenza, di nuove registrazioni (6.400).

 

L'e-Commerce in Italia non conosce crisi

Eataly Net si inserisce in un mercato di vendita online in crescita del 18% rispetto al 2012, che nel 2013 chiude con giro d'affari compreso fra gli 11 e 12 miliardi di euro. Gli acquirenti online sono oggi più di 14 milioni, quasi il 50% dell'utenza totale di chi ha accesso ad Internet in Italia. Tra chi acquista sul Web abitualmente, coloro che hanno acquistato i propri regali di Natale su Internet salgono dal 44% del 2012 al 50% del 2013: circa 7,2 milioni di individui in totale. Dunque oltre sette milioni di individui hanno comprato nel 2013 almeno un regalo di Natale sul Web: quasi due milioni di acquirenti in più del 2012, per circa due miliardi di euro di vendite online negli ultimi due mesi dell'anno, con un incremento del 25% rispetto al 2012. Gli e-shoppers hanno raggiunto la cifra notevole di 14 milioni per la convergenza di diversi fattori. Più di 30 milioni di italiani possiedono uno smartphone e ben il 73% di questi lo usano per navigare. Secondo le stime, oltre il 10% degli acquisti è fatto da un cellulare o da un tablet, percentuale più che raddoppiata rispetto al 2012. È già possibile acquistare sullo Store Online di Eataly da mobile grazie al sito ottimizzato, ma presto sarà lanciata un'app dedicata per rendere l'esperienza di acquisto sempre più veloce e piacevole.

 

Lombardia e Lazio trainano gli acquisti eno-gastronomici di qualità

Da un punto di vista di distribuzione geografica le regioni più impegnate nel commercio elettronico risultano la Lombardia e il Lazio: anche per Eataly Net, la città che genera più visite al sito è Roma (seguita da Milano e Torino), quella che effettua più acquisti è Milano (al secondo posto Roma, al terzo Torino). In questa fase Eataly Net si sta focalizzando sul mercato italiano, ma è in programma un'espansione verso altri mercati europei. Le vendite online sono attive anche in USA e Giappone attraverso il supporto di partner esterni.

«Il digitale, soprattutto in un periodo di crisi, offre una grande opportunità alle imprese per continuare a valorizzare il Made in Italy, all'estero ma anche nel nostro Paese» afferma Franco Denari,  Ceo e co-fondatore di Eataly Net. «L'Italia è un mercato emergente nell'ambito dell'e-commerce e sarà il Paese europeo che nell'arco dei prossimi cinque anni continuerà a crescere in modo notevole. Per questo motivo i nostri prossimi obiettivi sono un nuovo portale che valorizzi il mondo food a 360° e il potenziamento sul mobile con una nuova app, senza dimenticare l'investimento sull'export a partire dai mercati più promettenti, come ad esempio Germania e Regno Unito».

 

Oltre 2000 eccellenze made in Italy

Eataly Net propone all'e-shopper una variegata e completa scelta di oltre 2000 prodotti da acquistare, dalla pasta trafilata a bronzo dal 1848 di Afeltra al pregiato cioccolato piemontese di Venchi, dai vini raffinati della tenuta di Fontanafredda, un tempo appartenente a Vittorio Emanuele II, alle autentiche birre del birrificio agricolo Baladin.

L'offerta di Eataly Net è adatta a tutte le tasche: ad esempio è possibile trovare tanti vini di qualità a meno di 10 euro, dal Barbera al Vermentino, dal Prosecco al Moscato, ma anche un Barolo Riserva Doc Borgogno Piemonte del 1961 da 610 euro.

 

Pasta, pomodoro, olio e vino al top delle vendite

I settori merceologici maggiormente attivi in Italia rispetto alla vendita online sono quelli appartenenti ai mercati Fashion, Tech e naturalmente Food. Tra i prodotti di qualità offerti dal marchio Eataly, hanno più successo quelli che rappresentano pienamente il panorama eno- gastronomico italiano, come la pasta (spaghetti e rigatoni), il pomodoro nelle sue varie declinazioni, l'olio extravergine d'oliva e il vino (Barolo, Barbera, Nebbiolo): sono questi i prodotti più acquistati online nel 2013.

 

La passione per le eccellenze italiane viaggia anche sui social

Un dato nuovo è quello relativo al mondo dei social media, un canale sempre più presente per le aziende che ricorrono all'e-commerce e che dedicano maggiore attenzione agli strumenti social. La pagina Eataly su Facebook ha già ottenuto 72.742 fan, mentre le varie pagine Facebook relative ai negozi ne hanno oltre 90.000.

Eataly sta già lavorando ad un progetto che porterà alla nascita di un nuovo portale, con l'obiettivo di veicolare tanto le vendite online quanto tutta una serie di iniziative ed informazioni volte a promuovere la cultura del mangiar bene per vivere meglio, anche in un'ottica didattica e di intrattenimento. Il nuovo sito conterrà infatti non solo una selezione ancora più vasta di pacchi degustazione e idee regalo per tutti i gusti, ma anche video, ricette, interviste a chef e produttori, una sezione dedicata al recruiting per chi voglia inviare il proprio CV e infine la possibilità di assistere in diretta streaming agli eventi che verranno organizzati ad Eataly Smeraldo, in apertura a Milano il prossimo mese.

EIRE e CNCC ancora insieme: il retail al servizio della rigenerazione urbana

Il Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, ha confermato, anche quest'anno, la partecipazione a EIRE - Expo Italia Real Estate.
L'associazione, che riunisce i principali soggetti pubblici e privati legati all'Industria dei Centri Commerciali (Centri Commerciali – Factory Outlets e Retail Parks), si è, del resto, rivelata un partner consolidato della rassegna: dalla nascita dell'evento, il CNCC è sempre intervenuto alla manifestazione, condividendo con il settore immobiliare le istanze della categoria.
Nel corso del prossimo appuntamento con EIRE - Expo Italia Real Estate, in programma dal 24 al 26 Giugno a Fieramilanocity, l'Associazione, nata nel 1983, si soffermerà sul contributo che sarà offerto dai suoi operatori alla rigenerazione urbana, argomento di particolare rilievo nell'edizione 2014.
D'altra parte, l'80% del retail si sposterà dalle periferie alle città.
Una particolare attenzione sarà riservata al confronto con gli Enti pubblici e privati presenti: si parlerà di "refurbishment" dei centri commerciali e della necessità di migliorare e gestire gli spazi dedicati alla grande distribuzione che, oggi, costituiscono il termometro dell'economia del Paese.
 
 

Chef Stellati a Cene Stellate 2014

Ecco chi sono gli Chef Stellati Michelin che partecipano a "Cene Stellate"
dal 21 al 30 marzo gli chef apriranno le porte dei propri ristoranti al grande pubblico con un menu degustazione di cinque portate
a prezzi interessanti per chi vuole fare il salto "stellato" di qualità 

 
Sono già a quota quarantasei gli chef (la lista è work in progress fino al 28 febbraio) che da tutta Italia hanno aderito a Cene Stellate 2014, realizzato da DiningCity – il servizio di prenotazione on line per i ristoranti più prestigioso in Italia e all'estero - è la prima grande occasione speciale ed esclusiva in Italia per degustare un menu firmato dagli chef stelle Michelin di cinque portate a prezzi vantaggiosi e che ha l'obiettivo di fortificare l'opinione che l'alta ristorazione non solo non incute timore ma è il primo organismo a stimolare l'idea di sana alimentazione, buon cibo e cultura della materia prima di qualità (come già succede in altri paesi d'Europa).
Cene Stellate vuole essere un'occasione per avvicinare neofiti, scettici, disfattisti e combattere la distanza tra grande pubblico e ristorante "stellato". Cene Stellate vuole mostrare che l'esperienza culinaria di altissimo livello vale la pena viverla costi quel che costi.
Per dieci serate consecutive, dal 21 al 30 marzo 2014, il grande pubblico potrà cenare nel ristorante dei suoi sogni spendendo una cifra che varia a seconda del numero delle stelle del locale: 55 euro nei ristoranti 1 stella Michelin, 70 euro nei ristoranti 2 stelle e 80 euro nei ristoranti 3 stelle, escluse le bevande. 
Alcuni ristoranti inoltre offriranno un'esperienza eccezionale: l'opportunità di avere un contatto diretto con lo chef. Prenotando il Tavolo dello Chef, con un sovrapprezzo di 15 euro al costo di base a persona, si avrà infatti la possibilità di sedere ad una tavolata dove lo Chef sarà partecipe durante la serata.
E non solo. DiningCity ha firmato un accordo con Emergency partecipando al programma 
A Tavola con Emergency a sostegno dell'Ospedale pediatrico di Goderich in Sierra Leone, secondo il quale devolverà un euro per ciascuna coppia che prenoterà durante i 10 giorni dell'iniziativa, dal 21 al 30 marzo, all'interno dei ristoranti Stelle Michelin.
A partire dal 4 marzo sarà disponibile online il sito www.cenestellate.it
 con i menu, i prezzi, le foto dei piatti e le curiosità sui partecipanti; in contemporanea partiranno le prenotazioni per il grande pubblico che potranno essere effettuate solo attraverso il portale www.cenestellate.it, ma occhio alla tempistica: i ristoranti riservano solo un numero limitato di coperti per l'evento Cene Stellate, quindi è necessario prenotare i primi giorni o seguire gli aggiornamenti su facebook e sul sito per non perdere l'occasione davvero irripetibile!


martedì 18 febbraio 2014

Coop premiata da Altroconsumo per l'impegno etico

"L'impegno etico è autentico, trasparente e condiviso. Non c'è mai un gap tra quanto Coop dichiara di fare e quello che realmente fa. Coop ha documentato che garantisce che i fornitori paghino il salario giusto ai dipendenti e termini di pagamento e di produzione ragionevoli": è questa la motivazione con cui l'associazione di consumatori "Altroconsumo" ha premiato Coop per le politiche di responsabilità sociale. L'indagine, svolta in collaborazione con Consumers International e altre associazioni di consumatori ed è finanziata dalla Commissione Europea, ha, infatti messo a confronto le 6 maggiori imprese della grande distribuzione italiana e Coop è risultata la migliore.
Responsabilità etica e sociale, qualità dei prodotti offerti e mercato possono tuttavia stare in equilibrio.
Lo dimostra appunto questa inchiesta che vede Coop come l'unica insegna in grado di passare dalle parole ai fatti.
Coop ha messo a disposizione di "Altroconsumo" l'intera documentazione SA8000 (sugli standard lavorativi praticati dai fornitori), ha dimostrato di realizzare effettivamente le azioni dichiarate ed è sempre in grado di documentare quelle intraprese.
Dentro a una scatoletta venduta da Coop c'è molto di più del prezzo: la politica attuata dai fornitori verso i propri dipendenti, la qualità certificata dei prodotti grazie ai tanti controlli realizzati, la precisa scelta delle formule produttive grazie ai capitolati di produzione per il prodotto a marchio.

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Altea annuncia il GO LIVE di Varvel SpA con il Sistema ERP SAP

E' entrato nel vivo, lo scorso 7 gennaio, dopo alcuni mesi di sperimentazione, il sistema gestionale integrato SAP adottato da Varvel SpA, storica azienda meccanica bolognese. Un avvio che, insieme all'installazione di nuovi applicativi CRM e PLM, costituisce un ulteriore slancio nel raggiungimento degli obiettivi del piano strategico triennale e del processo di internazionalizzazione della PMI di Crespellano.

Innovazione e sviluppo secondo Varvel SpA
L'azienda di Crespellano (BO) avvia il sistema gestionale SAP, primo step di una rivoluzione strategica e tecnologica che promette di aumentare efficienza e prestazioni.
Varvel SpA, azienda bolognese specializzata in variatori e riduttori di velocità, ha salutato il nuovo anno con una grande novità. Lo scorso 7 Gennaio, infatti, dopo una prima fase di sperimentazione, ha avviato il sistema ERP (Enterprise Resource Planning) SAP per la gestione e l'organizzazione dei processi aziendali.
Il Go Live è stato ultimato con successo e nell'arco del primo trimestre 2014 è prevista l'andata a regime del nuovo sistema. Una data che segna una svolta storica per la PMI di Crespellano che si avvia a compiere, nel 2015, il sessantesimo. Il nuovo applicativo, infatti, permetterà una gestione coordinata e centralizzata di tutte le attività aziendali e andrà ad aumentare l'integrazione fra le diverse società del Gruppo, interessando, oltre alla capofila Varvel, anche l'hub logistico di Settimo Milanese (MI) e le due controllate Benincasa e OCI. Una risposta, quella rappresentata da SAP, alle esigenze di ammodernamento delle dinamiche gestionali, in relazione alla crescita delle quote di mercato e allo sviluppo del processo di internazionalizzazione.
Nato da una collaborazione con Altea, partner nell'implementazione SAP e società leader nel settore, il nuovo sistema gestionale integrato è il precursore della serie di innovazioni tecnologiche che Varvel SpA implementerà da qui alla fine del 2014, ottimizzando la supply chain aziendale con l'obiettivo di facilitare la gestione coordinata e centralizzata di tutte le attività, favorendo l'internazionalizzazione del business.
Nei prossimi mesi, infatti, Varvel SpA adotterà un sistema CRM (Customer Relationship Manager) di ultima generazione che rivoluzionerà le modalità di gestione della clientela, potenziando i meccanismi relazionali, mediante l'associazione di ogni cliente ad un contesto ambientale di riferimento, favorendone la fidelizzazione e innalzando il grado di soddisfazione finale.
"L'ammodernamento è parte integrante del processo di crescita aziendale cui stiamo lavorando ormai da diversi anni – spiega Francesco Berselli, Presidente di Varvel SpA – con l'obiettivo di rafforzare la nostra posizione nel mercato nazionale, congiuntamente ad uno sviluppo mirato e strategico a livello internazionale".
Mauro Cominoli, Direttore Generale di Varvel SpA, si dice soddisfatto dei risultati raggiunti in questi mesi: "Il processo di informatizzazione avviato rappresenta una spinta all'innovazione che agevolerà le dinamiche non solo tra le compagini del Gruppo Varvel SpA, ma anche tra tutti i partner e fornitori, a livello globale."
Nel 2014 sarà inoltre attuato il progetto PLM (Product Life-cycle Management) che introdurrà un approccio strategico alla gestione delle informazioni, dei processi e delle risorse a supporto del ciclo di vita dei prodotti in tutte le loro fasi: dallo sviluppo, alla realizzazione, al lancio sul mercato, al ritiro, consentendo una più funzionale razionalizzazione degli sprechi e un'ottimizzazione dei sistemi produttivi, in un processo di perfezionamento industriale continuo.
Un percorso, quello intrapreso da Varvel SpA, cominciato già dal 2013, con la definizione di un piano strategico triennale che, sia con l'innovazione tecnologica che con l'apertura a nuovi mercati internazionali, ha come obiettivo l'innalzamento a 50 mln di euro del fatturato.